
Interventi sulla falda
Protezione, bonifica e monitoraggio
L’acqua bevuta negli ultimi vent’anni dai cittadini di Alessandria e di Spinetta non ha mai superato i limiti previsti dalla legge sulla potabilità: lo affermano 898 referti analitici di enti, istituzioni e laboratori che confermano la potabilità dell’acqua che viene prelevata dalla falda profonda (oltre 80 metri) mai interessata dalla contaminazione.
La contaminazione da cromo esavalente e solventi clorurati riguarda il livello superficiale dell’acquifero. La falda profonda (dove viene prelevata l’acqua ad uso potabile) è separata dai livelli superficiali.
La barriera Idraulica protegge le aree esterne al polo chimico: una “rete” di pozzi, cresciuti nel tempo a partire dal 2007 e che ha raggiunto il numero di 55, permette d’interrompere il trasporto degli inquinanti nelle acque della falda superficiale verso l’esterno del sito.
Nelle aree più colpite dalla contaminazione di inquinanti clorurati sono attivi pompaggi specifici che permettono di rimuovere elevate masse di contaminanti.
Sia la barriera che il sistema di pompaggio esercitano anche un’opera di vera e propria bonifica: le acque estratte dalla falda sono inviate ad un grande impianto di trattamento (TAF) che rimuove la massa di inquinanti e permette il riuso delle acque depurate nel circuito di lavorazione industriale. A partire da ottobre 2020, la capacità della barriera e il relativo impianto per il trattamento delle acque di falda (TAF) sarà ulteriormente incrementato del 25% giungendo fino a ben 570 m3/h e la barriera sarà estesa con l’aggiunta di alcuni pozzi.
Con l’approvazione degli Enti, un ulteriore innovativo trattamento è stato avviato, nel Dicembre 2017, nell’area Algofrene, dove si trova la massima concentrazione dei solventi clorurati: la cosiddetta Declorurazione Riduttiva Potenziata(ERD) consiste nell’iniezione nella falda - in circa 30 diversi punti dell’area - di una microemulsione che crea un ambiente anaerobico dove si accelera la crescita di batteri che, tramite un’azione biologica, “mangiano” le diverse componenti dei solventi che vengono così abbattuti.
Infine, sin dal 2012, grazie a oltre 200 piezometri installati, è in atto un monitoraggio periodico e concordato con le Autorità per verificare la tenuta della barriera idraulica e l’andamento delle analisi chimiche delle acque di tutta la zona. Continui interventi di monitoraggio e riparazione della rete idrica hanno permesso di quasi azzerare l’estensione e l’altezza dell’alto piezometrico (il “picco” anomalo del livello di falda).